E’ già dalla fine dell’anno scorso che si parla di pedonalizzare via Roma, quando fu presentata dal Consigliere Bertola una mozione, approvata poi in data 31 marzo 2014.

Lo stesso Sindaco Piero Fassino così parlava in Sala Rossa: ” «Pensate a via Garibaldi: 35 anni dopo la pedonalizzazione tutti i negozianti sono ben contenti che la via sia chiusa al traffico e per nulla al mondo tornerebbe indietro. Quando fu il momento di decidere, però, il mio predecessore Diego Novelli si trovo di fronte non poche difficoltà. Ebbe il coraggio di andare avanti e meno male che l’ha fatto»

L’argomento creò innumerevoli dibattiti e malumori, soprattutto tra i commercianti.

In questi giorni la questione è tornata sotto i riflettori, anche in vista della domenica ecologica che si terrà domani domenica 05 ottobre in concomitanza con la manifestazione Portici di Carta, in cui gran parte di Torino sarà chiusa al traffico motorizzato dalle 10 alle 19. C’è chi afferma (Paolo Hutter su “La Repubblica”) che “per la promozione della pedonalità e della ciclabilità occorrerebbe una generalizzata zona 30, ovvero a velocità massima limitata, che favorisca la sicurezza e anche minori emissioni.
Dall’altro lato, per limitare il traffico privato e favorire quello sostenibile in una fase di crisi economica, anche Torino dovrebbe introdurre il pedaggio urbano, altrimenti detto road pricing.
Dopo Milano e la sua area C anche Roma ha deciso che lo introdurrà. Non capisco perché Torino si permetta il lusso di una moderna rete di telecamere per sole tre ore al giorno, quando potrebbe usarla per far pagare un pedaggio. In realtà la Ztl torinese è molto piccola e andrebbe estesa, ma intanto così com’è, con un orario pieno e decente, potrebbe fruttare una decina di milioni l’anno, da utilizzare per sostenere il trasporto pubblico e la realizzazione del bici plan. Una successiva area di pedaggio più estesa potrebbe finanziare altre opere, tipo la metropolitana.
Con il pedaggio differenziato si sdrammatizza anche il braccio di ferro tra divieto o pass gratuito per casi più o meno necessari.
Il problema di ridurre complessivamente in città e nell’area metropolitana lo smog esiste ancora, non è stato risolto dal leggero calo degli ultimi anni. Prima ancora di contare quelli che saranno i picchi dell’autunno e dell’inverno, anche il 2014 ha già superato la soglia dei 35 giorni oltre i limiti. Una delle peggiori arie d’Europa.
Il centro di Torino può e deve dare un contributo valido a una mobilità più sana e sostenibile: non è detto che sia utile pedonalizzare la larga e porticata via Roma, se un passaggio e/o una sosta limitata di auto potesse invece rendere almeno mille euro al giorno (ma sarebbero di più) da investire per la mobilità sostenibile.”

L’Assesore Lavolta dice che  sul fronte delle due ruote crescerà anche il servizio di bike sharing: «Entro l`anno il servizio prevede una ulteriore estensione di stazioni: dalle 106 attuali arriveremo a 134 potenziando il servizio verso sud. Entro il 2016 arriveremo a 200, garantendo così la copertura dell`80 per cento di Torino. Sia il bike sharing, sia il car sharing e gli altri interventi strutturali, tra cui le future pedonalizzazioni, ci permetteranno di respirare meglio. I dati sulle polveri e lo smog, di anmo in anno, lo dimostrano».

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