Repubblica — 21 maggio 2010 pagina 1 sezione: TORINO

UN CIRCUITO di bare ristoranti dove la poppata sia ben accetta, dove titolari e clienti non guardino di traverso le mamme che allattano il neonato. Madri spesso costrette a nascondersi in un angolo, a uscire sul marciapiede o a rintanarsi in macchina per placare i bisogni del bambino. Sotto la Mole i casi di donne allontanate in modo più o meno garbato, perché intente ad allattare il bimbo, non sono mancati. AVERE gli occhi del proprietario o del vicino di tavolo che disapprovano la poppata spingono le mamme all’ autocensura: meglio stare a casa. Ora, però, i genitori hanno detto basta e rivendicato i loro diritti e quelli del bebè. L’ idea di creare un circuito di bar e ristoranti «amici dei bambini» è nata dal basso, da un gruppo di papàe mamme che vorrebbero entrare in un locale senza l’ angoscia di dover uscire in fretta o vivere momenti di imbarazzo. Un progetto che si è già trasformato in una mozione, presentata dai consiglieri comunali del Pd Lucia Centillo, presidente della commissione Pari Opportunità, ed Enzo Lavolta, a capo della commissione Commercio di Palazzo Civico. Un’ idea sviluppata da un gruppo di designer dell’ associazione «Progetto Atelier». «Il latte materno da oltre trent’ anni è considerato come una tappa fondamentale dell’ evoluzione fisica e psichica dei bambini – sottolinea Carlo Boccazzi, neo padre e presidente di Progetto Atelier- purtroppo, complice il calo demografico e la scarsa abitudine delle persone a confrontarsi con i neonati, in diversi luoghi, ad iniziare dai locali, la poppata viene vissuta con imbarazzo». I designer stanno studiando un logo e un decalogo, che comprenda ad esempio l’ obbligo del fasciatoio nel bagno, per affiliare bar e ristoranti che vorranno aderire al circuito «amici dei bambini». Circuito che si potrebbe estendere agli alberghi: fece scalpore un anno fa l’ allontanamento di una mamma intenta ad allattare nella hall di un hotel a Madonna di Campiglio. Così come fece discutere la scelta del social network Facebook di cancellare le foto di mamme con il piccolo al seno perché ritenute oscene. «È ora di dare un segnale opposto – dice il consigliere Enzo Lavolta – di sensibilizzare associazioni di categoria e locali. Anche in questo modo si dà una risposta alle esigenze delle giovani coppie e delle mamme torinesi che potranno contare su una rete di bar e ristoranti dove saranno accettate». L’ assessore al Commercio, Alessandro Altamura, che dovrà confrontarsi con le associazioni di categoria, ha accolto con favore l’ iniziativa. E nascerà un sito dove segnalare le attività che decidono di far parte del circuito. – DIEGO LONGHIN

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