Commemorazione battaglia di Monte Marrone

Da Cassino a Ortona: una retta che taglia in due l’Italia. Nella primavera del 1944 era la “Linea Gustav”, quella parte di esercito nazista schierato dal maresciallo Kesserling per bloccare l’avanzata degli alleati sbarcati a Salerno nell’autunno precedente. Storia recente del nostro Paese condita da episodi di ordinario eroismo come quello che vide protagonista il battaglione degli alpini “Piemonte”. La mattina del 31 marzo ’44, aggregate al Corpo italiano di Liberazione (che vide in pratica il suo debutto con questo avvenimento) le penne nere assaltarono frontalmente e conquistarono Monte Marrone, poco lontano da Cassino, con un’azione considerata impossibile dagli alleati anglo-americani. Gli alpini del “Piemonte” si ripeterono la notte fra il 9 e il 10 aprile quando, con altrettanto coraggio, Monte Marrone venne difeso dai tentativi dell’esercito tedesco di riconquistarlo.
Lavolta a
La definitiva conquista di Cassino il 16 maggio ’44 avrebbe poi definitivamente cambiato le sorti del conflitto in Italia. Per ricordare quell’evento, anche quest’anno si è tenuta una celebrazione presso il cippo del parco di Italia ’61 che ricorda i caduti di quella battaglia. Erano presenti autorità civili e militari, reduci dell’ANA (Associazione nazionale alpini) e, in rappresentanza della Città, il consigliere comunale Enzo Lavolta.

Nella foto: Il consigliere Enzo Lavolta (con la fascia tricolore) rende omaggio al cippo che ricorda i caduti di Monte Marrone

M.L.
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