Letizia Tortello – LaStampa

Digitale, ovvero la rivoluzione silenziosa che sta trasformando i nostri stili di vita. Sono sempre di più le aziende del comparto torinese che scelgono la tecnologia e l’innovazione come cuore della produzione.

In città e provincia, si calcolano circa 1800 imprese del settore (dati della fondazione Torino Wireless), alcune recentissime. Un vivaio tra i più sviluppati in Italia, che soffre però di grande frammentazione.

La manifestazione Per mettere a sistema tutte queste realtà, la prima occasione sarà il Digital Experience Festival, la manifestazione che rappresenta il lancio di Torino nella corsa per diventare una Smart City («città intelligente»), in linea con i profili richiesti dall’Europa. L’evento si svolgerà dal 25 maggio al 2 giugno, in molti quartieri di Torino, dalle Ogr al Lingotto, all’Environment Park, con incontri, dibattiti e appuntamenti di riflessione su come le tecnologie possano accrescere la competitività, dare lavoro e migliorare la qualità della vita dei cittadini. La strada, per l’Italia, è ancora in salita: mentre in Inghilterra, le cosiddette «internet companies», cioè le aziende che forniscono servizi internet, incidono per il 7% sul pil, da noi soltanto per l’1,9.

Il business «C’è ancora molto da lavorare, per sviluppare una cultura digitale», ha spiegato ieri Alberto Cappellini, ad di Seat Pagine Gialle, sponsor del festival. La storica azienda torinese è la dimostrazione di come il digitale costruisca business: su un fatturato di un miliardo di euro annui, la metà dipendono dallo sviluppo dei servizi digitali.

Il calendario di Digital Experience Festival è stato presentato ieri al Circolo dei Lettori, dall’assessore all’Ambiente e all’Innovazione Enzo Lavolta, insieme con gli ideatori del progetto, nato a Milano e strappato (per una volta) dalla nostra città al capoluogo meneghino. «E qui vuole rimanere ha dichiarato Stefano Saladino -, perché Torino è un terreno fertilissimo per sviluppare il festival, di pari passo con il percorso che state compiendo in ottica Smart City». Per questo, la nove giorni vedrà la nostra città al centro del dibattito sul digitale in Italia.

I modelli Si parlerà di nuovi modelli d’impresa tecnologica, dai servizi per la mobilità a quelli per la salute, dal marketing ai sistemi di salvaguardia dell’ambiente, al miglioramento del rapporto tra cittadino e pubblica amministrazione. A partire, ovviamente, «dalle esperienze aziendali di eccellenza che operano sul territorio», ha aggiunto Lavolta. Un caso per tutti? «Il cervellone informatico sviluppato dal Csi Piemonte per il Comune, capace di incrociare i dati del catasto con i consumi energetici, per capire quali sono gli edifici più energivori e intervenire esattamente doveserve».

Lo stesso accadrà per i consumi di acqua, per lo studio degli agenti inquinanti, dai rifiuti alla CO2, al traffico urbano. Due gli obiettivi: non perdere la pioggia di contributi che l’Unione Europea destina allo sviluppo della sostenibilità nelle città e arrivare a una riduzione del 40% delle emissioni di anidride carbonica entro il 2020.

 

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