E’ una borsa pesante quella che mi accompagna oggi a Roma. Una borsa ricca di sogni e di speranze dei tanti (tantissimi) che in Piemonte hanno deciso di continuare a credere in un partito.
Il nostro partito.
Negli ultimi giorni abbiamo vissuto ore e momenti concitati.
Volevamo dirti tutti insieme, caro Andrea, “noi ci siamo”. Volevamo dirtelo con anticipo rispetto alle scadenze formali, perché il nostro supporto ti desse ancora più forza.
E volevamo dirtelo partendo da un luogo simbolico: i nostri circoli. E’ lì che abbiamo realizzato la raccolta firme per la tua candidatura, è da lì che dobbiamo ripartire.
Avanti Andrea,
noi ci siamo. Andiamo dove le persone si scambiano le idee e mettono in gioco le proprie competenze al servizio del bene comune. Andiamo dove si parla di nuovo di sinistra. E andiamo dove ci sono i deboli, gli esclusi, gli emarginati, coloro che hanno meno opportunità.
Soprattutto andiamo ad unire, e non a dividere.
Andiamo a costruire una possibilità. Perché c’è sempre un’altra possibilità. Va solo immaginata. E poi inseguita, con tutto noi stessi e con l’aiuto di tutte le persone che si ritrovano nei medesimi ideali.
Adesso che la borsa é più leggera, ho capito che non erano solo dei moduli a riempirla. Lì dentro c’erano l’impegno e il coraggio di tutti quelli che credono che questa casa possa tornare ad essere quella di tutti i democratici e le democratiche.

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