Un nuovo importante tassello si aggiunge al già cospicuo e sistema ciclabile torinese. Un tratto di circa 2 chilometri di lunghezza è in fase di realizzazione nel tratto compreso fra corso Giulio Cesare e strada Settimo, lungo il percorso del fiume Stura prospiciente lo stabilimento Iveco di lungo Stura Lazio. Un tratto che andrà a congiungere il parco Stura nord con il parco del Meisino, già peraltro dotato di infrastrutture ciclopedonali. Il percorso fa parte del sistema “Torino città d’acqua” e consente il collegamento ad est con il comune di San Mauro. Il tratto sarà bidirezionale, avrà una sede propria colorata di rosso e dotata di segnaletica propria. Sarò inoltre affiancato da un marciapiede di nuova realizzazione. L’investimento totale sarà di 1 milione 220mila euro, di cui il 20% finanziati dalla città di Torino. L’opera vedrà la luce entro fine anno, con successivi interventi, fra cui la piantumazione di 120 alberi lungo la pista, fino ad aprile 2016.

«È un’opera strategica perché collega due parchi – spiega Enzo Lavolta, assessore all’Ambiente – creando un corridoio e rendendo la rete ciclopedonale di Torino sempre più integrata ed interconnessa. Il fatto che questa pista transiti proprio davanti uno stabilimento con centinaia di dipendenti, spero induca molti ad usufruirne migliorando il traffico e la qualità dell’aria, che sono fra gli obiettivi strategici dell’amministrazione». La città è dotata di un sistema di piste e percorsi ciclo-pedonali per uno sviluppo complessivo di circa 178 km, lungo le strade e nei parchi. Secondo il Biciplan della città di Torino, l’obiettivo di medio termine, 2013/2023, è quello di portare il traffico ciclabile alla soglia del 15%, contro il 3% attuale, il che significa almeno 75mila utenti giornalieri. È infatti merso che negli spostamenti in ambito urbano, fino a 7 km, la bicicletta risulta essere un mezzo competitivo nei confronti dell’auto, mentre sulle brevi distanze la velocità della bicicletta è addirittura superiore rispetto al trasporto pubblico. L’amministrazione ha stabilito di destinare alla mobilità sostenibile ed al Biciplan il 15% degli introiti derivanti dalle sanzioni per violazioni del Codice della Strada e comunque mai meno di 2 milioni di euro all’anno. A questo significativo intervento economico si aggiungeranno gli ampliamenti delle zone 30 per rendere davvero fruibile il sistema ciclabile cittadino ed agganciare finalmente l’obiettivo di un traffico veicolare meno congestionato e di una qualità dell’aria maggiore.

Guido Ruffinatto –  Nuova Società del 10 novembre 2015

 

 

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