Repubblica — 09 febbraio 2010 pagina 4 sezione: TORINO

UN PATTO trasversale per salvare la Rai di Torino, da far sottoscrivere lunedì prossimo ai parlamentari piemontesi di tutti i partiti e agli amministratori locali. La proposta arriva dal Pd e a sostenerla sono i deputati Giorgio Merlo e Stefano Esposito, messi in allarme dall’ intenzione della tivù di stato di mandare “in esilio” sul satellite alcuni programmi per ragazzi che oggi sono trasmessi da Raitre e che costituiscono il fiore all’ occhiello del centro produzione di via Verdi. Spiega Merlo: «Sappiamo che da anni è in atto un disimpegno costante e inarrestabile della Rai da Torino. Nell’ ultimo ventennio il personale della produzione è passato da 900 a 500 dipendenti, quello degli uffici amministrativi di via Cernaia da 1.200 a 500 e quello del centro ricerche di corso Giambone da 140 a 70. Il tutto senza una crisi aziendale da affrontare, ma semplicemente per uno spostamento progressivo delle attività a Roma» . Ora il timore è che alcune risorse vengano trasferite nella sede che viale Mazzini creerà a Rho in occasione dell’ Expo milanese: «Sappiamo – dice Esposito – che buona parte degli investimenti futuri dell’ azienda saranno catalizzati lì. Rischiamo di perdere le eccellenze e il know how maturato a Torino in tutti questi anni» . Preoccupazioni anche per l’ orchestra, in odore di tagli, e per il centro ricerche, che, denuncia Enzo Lavolta, presidente della commissione lavoro in Comune, corre il rischio di essere esternalizzato. E’ dei giorni scorsi, infine, la decisione della Rai di mandare su satellite due produzioni torinesi: Melevisionee di Trebisonda, i programmi per ragazzi che vengono realizzati dal Centro di produzione Rai di Torino. A partire dall’ autunno prossimo scompariranno da Raitre per traslocare sul satellite. Per i sindacati si tratta di un altro campanello d’ allarme: si temono riduzioni sia di budget che di personale: alle due trasmissioni lavorano oltre cinquanta dipendenti più un indotto di attori, tecnici e manovali. La decisione è il frutto di una nuova strategia aziendale. Entro la fine del 2010 tutta Italia avrà il digitale terrestre, quindi servirà maggiore impegno per i canali tematici. Viale Mazzini si riorganizzerà distribuendo le attività così: lo sport al centro di produzione di Milano, la cultura a Napoli, la tivù dei ragazzi a Torino. Quindi all’ ombra della mole Mole sbarcheranno due interi canali, RaiGulp e Raisat Yoyo. Una buona notizia per il capoluogo piemontese, un probabile boomerang secondo i sindacati. © RIPRODUZIONE RISERVATA – (ste.p.)

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