Nel dicembre del 2011 su iniziativa del Consiglio comunale la Città deliberava di affidare all’Istituto europeo per il design (Ied) l’incarico di realizzare il logo del progetto Smart city, che vede Torino impegnata in un importante progetto europeo.
Smart city, sono ormai in molti a saperlo, significa città intelligente. Intelligente significa che, tanto per cominciare, non si fa del male inquinandosi, paralizzandosi nel traffico, sprecando energie e risorse naturali e umane.
progetto selezionatoprogetto selezionatoprogetto selezionato

 

Dunque siamo Smart se ci spostiamo in modo sostenibile(bicicletta, mezzi pubblici, veicoli elettrici, car sharing, car pool eccetera). Siamo Smart se non buttiamo via il cibo, se non produciamo troppi rifiuti, se li ricicliamo. Siamo Smart se connettiamo le risorse esistenti e le valorizziamo, a partire dall’intelligenza.. il che ci riporta al principio di questo ciclo virtuoso fondato sulla razionalità.

Il tema, come si vede, è molto chiaro ma anche estremamente sfaccettato, quanto lo è la complessa organizzazione di una metropoli moderna.
Così nella mattinata del 27 marzo, ragazzi e docenti dello Ied, assieme al loro direttore Cesar Mendoza, sono venuti in Comune dove li aspettavano il presidente del Consiglio comunale Giovanni Maria Ferraris, l’assessore all’ambiente Enzo Lavolta ed Andrea Tronzano,capogruppo del Pdl, a presentare 12 progetti grafici, di altrettanti ragazzi. Ognuno di loro ha declinato il proprio progetto nei diversi contesti di utilizzo: affissioni pubbliche , corrispondenza istituzionale, applicazioni per smartphone e tablets, allestimento di sale da convegno, oggettistica.
Ogni progetto èaccompagnato dal suo “claim”. Eccone alcuni: “il modo intelligente di unire opportunità e risorse…join the future…do you feel smart?..Torino cambia faccia”. Cromie dominanti nelle grafiche, l’azzurro ed il verde.
Ferraris nell’aprire l’incontro, ha ricordato che Torino ha già da tempo imboccato la via smart “grazie a progetti come “patto dei sindaci” (più 20% di risparmio energetico, più 20% riciclaggio dei rifiuti – 20% di inquinamento entro il 2020), o

foto di gruppo finale

 

il Pums: piano per lamobilità sostenibile” e si è detto felice di poter “contare sulla creatività dei ragazzi per lavorare assieme per il bene comune”.
Anche Lavolta ha centrato il suo breve discorso sui ragazzi e sulla loro creatività come risorsa per la città che deve trasformarsi grazie a processi di partecipazione attiva al cambiamento ed alla sua progettazione.“Solo pochi giorni fa – ha detto- lo Ied era protagonista della premiazione di progetti che avevano per tema la Torino del futuro e anche oggi voi presentate non solo un logo, ma un’idea di futuro per la Città”.
Ragazze e ragazzi hanno presentato il proprio lavoro commentandone l’origine concettuale e le soluzioni formali che ne sono derivate, dimostrando di avere svolto una profonda riflessione sul futuro, a partire da una consapevolezza della storia della Città e del suo momento presente. La commissione giudicatrice si è poi subito riunita selezionando tre lavori tra tutti: quelli di Manuele Parola, Massimiliano Tarizzo e Rachele Coregher.

 

Vai al blog con i 12 progetti di logo dello Ied

No responses yet

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *