Sindacati sul piede di guerra per la nuova sperimentazione delle aperture domenicali e serali in centro. Iniziativa che manda su tutte le furie i vertici di categoria di Cgil, Cisl e Uil, non solo per il via libera dato ai commercianti di alzare la serranda nei giorni di festa, con ricadute inevitabili sugli addetti degli esercizi, ma per la possibilità che, nel 2008, i negozi tengano aperto nel giorno del 25 aprile o, addirittura, il primo maggio, Festa dei lavoratori. L’ assessore al Commercio, Alessandro Altamura, è stato chiaro: «Da novembre ad aprile ci sarà una sospensione e poi si ripartirà ad aprile 2008, quindi gli esercenti potranno tenere aperto a Pasqua, il 25 aprile e il Primo Maggio». Pasqua è fuori, solo perché nel 2008 cadrà a marzo, ma tutte le altre feste sono all’ interno del periodo previsto dalla delibera. «Non è possibile – dice Cosimo La Volta della Uiltucs – siamo contro il provvedimento di Altamura, ma se l’ assessore non vuole avere sotto i balconi di Palazzo Civico le commesse deve fare una modifica, escludendo il 25 aprile o il Primo Maggio». Domani nella sede della Uil si ritroveranno gli addetti dei negozi del centro per discutere di Tfr, ma gran parte dell’ incontro verrà dedicato alla discussione della delibera Altamura, che scatta proprio oggi. «La prossima settimana faremo una riunione unitaria con Filcams-Cgil e Fisascat per decidere una manifestazione e far cambiare idea all’ amministrazione», aggiunge La Volta. Sulla stessa linea Elena Ferro, segretaria della Filcams-Cgil: «Non possiamo accettare che il Primo Maggio o il 25 aprile diventino giornate lavorative in base alle decisioni dei titolari dei negozi. Questa è la goccia che fa traboccare il vaso». In Comune la scelta di Altamura fa discutere. Enzo La Volta, vicepresidente della commissione Commercio, si chiede che senso ha «riproporre una sperimentazione fallita, non basata su un’ analisi dei dati e che mortifica esercenti e lavoratori. è ora di arrivare a un patto serio con le associazioni dei commercianti, ragionando su un calendario diverso da quello varato, che parta dalle iniziative della città». La Volta chiede che si apra «una discussione e che si corregga la delibera, escludendo il Primo Maggio e il 25 aprile». E sentenzia: «Quella di Altamura non è una scelta riformista da Partito Democratico».

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