Torino si prepara per diventare una Smart City. Oggi l’assessore all’Ambiente Enzo Lavolta ha relazionato in Giunta sul progetto che punta a portare la nostra città nel ristretto gruppo delle città Smart europee, partecipando ai bandi che il prossimo 21 giugno a Bruxelles la Commissione europea presenterà ufficialmente.

Una città Smart pensa al suo futuro”, ha detto l’assessore. In che modo? Ponendo le condizioni per una drastica riduzione di CO2 nell’aria che respiriamo attraverso un complesso piano d’azione che coinvolgerà tutta la macchina comunale. “Smart City è la piattaforma progettuale per avviare, a partire dai contesti urbani – prosegue Lavolta – l’era della green economy, il processo attraverso il quale la sostenibilità ambientale diviene la condizione e non più il vincolo per le strategie di sviluppo e innovazione delle società tecnologicamente avanzate”.

Torino ha già percorso in parte questo indirizzo, approvando il Piano d’Azione per l’energia sostenibile che impegna la città a ridurre del 40 percento entro il 2020, anno di riferimento il 1991, le emissioni di CO2. Un taglio che nel 2005 era già del 18,5 percento, e che si è ad oggi ancor più accresciuto grazie in particolare alla metropolitana e ad altre azioni che il Piano descrive minuziosamente (http://www.comune.torino.it/ambiente/bm~doc/tape-3.pdf).

Ora la città si prepara a varare un progetto speciale per unire le forze attorno a questo ambizioso obiettivo. Forze che non saranno soltanto pubbliche: sono coinvolte le maggiori istituzioni locali, le imprese del territorio orientate, nel loro core business, alla sostenibilità, ma anche grandi imprese nazionali e globali, notevolmente interessate a investire nella green economy e attratte dall’intervento economico dell’Unione europea. Sono collaborazioni che offriranno al progetto innovazione e supporto tecnologico, un valore aggiunto indispensabile. Una forte partnership è stata già avviata, a partire dal Piano d’Azione, con il Politecnico di Torino, che offre supporto scientifico al “lavoro politico” della città in sede Ue.

Smart City vuol dire città intelligente, in quanto creatrice di un nuovo modello di città, in quanto rete di conoscenze e idee innovative, mettendo insieme produzione, ricerca, esperienza attorno ai temi fondamentali dell’essere città: mobilità sostenibile, bioedilizia, produzione e consumo di energia, uso del suolo. Smart City vuol dire investire e creare posti di lavoro pensando all’ambiente, essere attenti alla qualità sociale delle trasformazioni.

Il 21 giugno saranno resi noti l’entità degli investimenti europei e i contenuti dei bandi. Sarà molto importante – verrà esplicitamente indicato nei bandi – partecipare in rete con altre città, creando partenariati forti con realtà locali oltre confine. Sono in corso contatti con le città di Lione e Monaco, che come Torino hanno già percorso un importante pezzo di strada in questa direzione. Su alcuni ambiti sarà possibile cooperare con città italiane come Genova e Bari, anch’esse fortemente interessate all’opportunità offerta dall’Ue.

Un progetto, quindi, molto ambizioso, che rappresenta un punto di forza della nuova amministrazione comunale, orientato soprattutto su due filoni: il risparmio energetico degli edifici pubblici e privati e la mobilità.
(mm)

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